Nelle Cave di Marocco sono macroscopicamente identificabili sette tipologie di ambiente, rappresentate nella carta sopra.
A : acque profonde stabili: si intendono quei bacini che sembrano non subire l’effetto dell’evaporazione e dello scarso apporto d’acqua dalle piogge estive. Alle cave di Marocco questo tipo di bacino è rappresentato da un’unica cava. Essa ha un’estensione di 2500 m2, una profondità variabile fra i due e i quattro metri, presenta una sviluppata vegetazione natante a Myriophyllum spicatum, canneti sulle rive e un bordo alberato.
B : acque basse stabili: si intendono i corpi idrici con profondità variabile fra i 50 cm ed il metro. Se l’acqua è completamente ricoperta da vegetazione si parla di “acquitrino”, e se il fondale è particolarmente fangoso di “pantani”. Presentano acque scure eutrofiche in gradi differenti. Sono le cave probabilmente di maggior interesse botanico. In questi piccoli stagni crescono in abbondanza Utricularia australis (la rara erba vescica delle risaie), Nymphaea alba (la ninfea bianca) e Thelypteris palustris (la felce palustre).
C : acque periodiche: si possono definire come “pozze”, asciutte in estate e con acqua solo in inverno, con un fondo costituito principalmente dai residui vegetali degli anni precedenti. La specie dominante è Phragmites australis (la comune Cannuccia di palude).
D : canneti: molte cave sono occupate da un fitto canneto a Phragmites australis che, essendo difficilmente penetrabile, risulta essere un ottimo rifugio per numerosi uccelli.
E : saliceti: altre cave sono in parte occupate da una fitta boscaglia a dominanza di Salix cinerae (salice cinereo). Da evidenziare è anche la presenza di Thelypteris palustris (la felce palustre) e di Frangula alnus (frangola), specie tipiche degli arbusteti palustri centroeuropei.
F : bosco: questa area comprende il bosco a ridosso del tratto ovest del canale scolmatore. Si può definire “boschetto” facendo riferimento sia alla sua estensione, sia alla sua immaturità, poichè, sebbene comprenda alberi anche di prima grandezza, non ha ancora raggiunto un assetto vegetazionale definitivo. Vi sono tuttavia chiari segnali di un processo evolutivo verso la formazione di un bosco maturo. Oltre al Quercus robur (farnia) vi sono anche altre specie boschive importanti, come Acer campestre (l’acero campestre), Ulmus minor (l’olmo campestre), Alnus glutinosa (l’ontano nero) ed Populus alba (pioppo bianco).
G : prati: con il termine “prato” si intendono tutti gli ambienti costituiti da erbe sottoposte a tagli annuali o biennali. Il taglio è sia un elemento di disturbo sia un elemento selettivo di queste vegetazioni. Poichè tale attività alle cave di Marocco è irregolare, la vegetazione prativa non riesce sovente a svilupparsi in modo corretto. Sono presenti diversi tipi di prato:
>> il prato arido con Lotus corniculatus (il ginestrino comune), Plantago lanceolata (la lingua di cane) e Medicago lupulina (l’erba medica);
>> il prato umido con Calamagrostis epigejos (cannuccia di palude), Carex otrubae (la carice volpina), Mentha aquatica (la menta acquatica), Juncus inflexus (il giunco tenace), Lythrum salicaria (la salcerella), Cyperus fuscus (lo zigolo nero) e Lycopus europaeus (l’erba-sega comune);
>> il prato da sfalcio più comune con Poa pratensis (la fienarola dei prati), Festuca pratensis (la festuca dei prati), Dactylis glomerata (l’erba mazzolina comune).
Tutto attorno alla zona delle Cave sono visibili sia aree coltivate che porzioni abbandonate di terreno. Esistono inoltre piccoli nuclei abitativi, case coloniche e Ville Venete.