Le cave di Marocco ospitano molte specie animali. Anche se non tutte sono considerate a rischio di estinzione, esse contribuiscono nel loro insieme a mantenere i delicati equilibri ecologici di un ambiente naturale, e, insieme alle specie vegetali, rappresentano l’hotspot di biodiversità del comune di Mogliano Veneto. La loro mancanza o la loro riduzione costituirebbe un campanello d’allarme. La scomparsa di una specie non va mai sottovalutata, poichè la struttura ecologica di un ambiente è estremamente concatenata ed ogni anello può rappresentare una risorsa o un fattore limitante. Se un anello manca o si indebolisce, l’intera catena può rompersi, a danno ultimo dell’intero ecosistema.
L’elenco attuale delle specie animali che sono state osservate alle cave di Marocco è il frutto del lavoro sinergico di diversi professionisti e appassionati che nel corso di diverse campagne di rilevamento, e in periodi differenti hanno costantemente monitorato la zona. L’elenco è in continua modificazione, proprio come l’ambiente.
Sono stati riconosciute 9 specie di pesci, 8 di rettili, 6 di anfibi, 87 di uccelli, 13 di mammiferi, 8 di molluschi, 7 di aracnidi, 167 di insetti. Prendiamo in considerazione l’avifauna, che, anche ad un osservatore poco esperto, che passeggia nei pressi delle cave, risulterà presente e variegata, così come saranno variegati i diversi richiami che avrà la possibilità di ascoltare. Tra le 87 specie riconosciute ben tredici sono comprese nell’allegato I della Direttiva Uccelli 79/409/CEE. Una direttiva che individua a livello comunitario le specie di uccelli particolarmente a rischio e meritevoli di una particolare tutela (tabella 1).

Tabella 1: specie di uccelli delle cave di Marocco, presenti nell’allegato I della Direttiva Uccelli.
Alcune specie sono migratrici, altre sono stanziali, perchè trovano a Marocco l’ambiente adatto alla loro sopravvivenza, altre ancora sono svernanti, cioè trascorrono alle cave solo la stagione invernale.
Le misure di conservazione auspicabili per le specie presenti in tabella sono diverse a seconda delle loro abitudini ecologiche. Per le specie stanziali è fondamentale il monitoraggio dei siti di nidificazione nonché di alimentazione. E’ necessario evitare qualsiasi disturbo durante il periodo di corteggiamento e cova ed incentivare le operazioni di miglioramento ambientale. Per le specie che svernano è d’obbligo la gestione dei siti di svernamento, con il continuo monitoraggio e l’intensificazione dei controlli nei periodi più critici. Inoltre è utile attuare dei piani di incremento delle risorse alimentari, sia della vegetazione acquatica sia delle prede animali (pesci e anfibi). Per le specie migratrici è necessario studiare e monitorare ogni anno le specie, per individuare quanto prima possibili problematiche. Un problema da risolvere, che riguarda da vicino le cave, è la regolamentazione dell’attività di sfalcio, pulizia e abbattimento della vegetazione, che spesso risulta inutile e dannosa.