Comitato per la difesa delle Ex Cave di Marocco
Il Comitato a difesa delle ex Cave Cenacchi, meglio conosciute come “Cave di Marocco”, a seguito di incontri informali tra persone di Mogliano impegnate nella difesa dell’ambiente e del paesaggio, incontri avvenuti nel mese di aprile del 2004, decide di costituirsi nel Maggio successivo col nome di Comitato a difesa delle ex cave di Marocco.
La spinta a questa decisione veniva dalla necessità di opporsi nell’immediato ad un progetto urbanistico con una previsione di 180.000 mcubi di edifici diversi collocati nell’ambito dell’area ex Cave, conosciuta anche come area Veneland (dal nome di un parco divertimenti attivo negli anni ’70).
In aggiunta ad una prima, urgente, proposta di modifica alle modalità di attuazione di quel piano urbanistico (tecnicamente PIRUEA), ci si poneva anche un obiettivo di maggior respiro, e cioè progettare in quell’area (circa 60 ha) un parco a salvaguardia della preziosa biodiversità venutasi a costituire nell’arco del mezzo secolo successivo all’abbandono dell’attività estrattiva.
Una biodiversità, garantita dalla presenza di rare specie botaniche e faunistiche, che è propria delle cosiddette “aree umide”; nel nostro caso col valore aggiunto della vicinanza con la Laguna di Venezia,con altre cave dismesse e già protette (ad esempio Gaggio Nord e Praello) e col Bosco di Mestre. La nostra attività si + esplicitata nella raccolta di più di 2.000 firme nel 2004 per modificare il PIRUEA e a sostegno di un’idea di Parco naturalistico e paesaggistico; nello studio scientifico dell’area, studio che ha portato nell’anno 2009 alla presentazione della Scheda Natura2000, presupposto indispensabile per una seria tutela della medesima; in una serie di incontri pubblici alla presenza di alcuni dei più prestigiosi nomi del mondo naturalistico Veneto e sempre molto partecipati dalla cittadinanza
Obiettivo attuale è:
1: convincere gli Enti Pubblici preposti, a partire dal Comune di Mogliano Veneto con l’adozione del PAT, a identificare l’area come destinata a Parco;
2: convincere la proprietà privata, in caso di intervento immobiliare, a rispettare l’area di maggior pregio naturalistico e paesaggistico, eventualmente adottando una convenzione tra Comune e privato.
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