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La scorsa settimana la stampa locale (Tribuna di Treviso del 23-24 e 25 novembre) ha dato ampio risalto all’iniziativa di Massimo Colomban, titolare della Quaternario Spa, relativa al ricorso al TAR, da parte della medesima Società per azioni, nei confronti dell’Amministrazione comunale di Mogliano Veneto per le mancate autorizzazioni al più recente dei progetti presentati e finalizzati a edificare nell’area delle Cave di Marocco di sua proprietà.
Non abbiamo informazioni dall’Amministrazione comunale su come stiano le cose e quindi non sappiamo se quanto riferito negli articoli del giornalista della Tribuna sia un dato di fatto o un’interpretazione, non di meno riteniamo utile riconfermare la nostra posizione come Comitato a difesa delle ex cave di Marocco.
Confidiamo sia effettiva, come riportato dalla stampa, l’opposizione dell’Amministrazione al progetto di 98.000 mcubi della Quaternario, e speriamo rimanga tale visto che da anni noi peroriamo sulla medesima area la creazione di un “Parco della biodiversità” a tutela dell’unica area a valenza naturalistica rimasta nel territorio comunale.
Dal 2004 abbiamo interagito con le diverse amministrazioni cercando con loro e la proprietà un dialogo che portasse a un accordo tale da autorizzare un qualche diritto edificatorio (di certo non 98.000 mcubi) e al contempo la stipula di una convenzione per addivenire a un utilizzo pubblico dell’ambiente venutosi a creare attorno alle cave senili. Il nostro obiettivo è di garantire il rispetto di una fascia di 50 metri di conterminazione coi bacini di cava (come prescritto dal PALAV) e una continuità paesaggistica con l’area a Nord (proprietà Marchesi) e coi giardini delle Ville Venete affacciantesi sul Terraglio.
Il lavoro scientifico condotto su questo ambiente naturale, sostenuto da una consulenza tecnica di naturalisti di fama e professori universitari, ci ha fatto elaborare la Scheda Natura2000, documento di base per iniziare il procedimento di riconoscimento delle cave come area SIC o ZPS sulla base delle direttive europee esistenti in materia di protezione dell’ambiente. La Scheda è stata consegnata a Regione, Provincia di Treviso e Comune di Mogliano Veneto a fine 2011 e siamo ancora in attesa che l’Amministrazione comunale ne faccia buon uso.
Dopo il sopralluogo alle cave effettuato nell’ottobre del 2014 col Sindaco Carola Arena, non abbiamo più avuto occasione di discutere del futuro di questa area; del resto anche delle sorti del PAT siamo stati aggiornati dalla stampa e non dagli uffici comunali.
Restiamo quindi in attesa di un qualche riscontro ufficiale, segnalando che nel corso dell’anno abbiamo più volte richiesto un incontro con l’Amministrazione comunale per conoscere metodo e tempistica con cui si intende procedere per la ridefinizione del PAT elaborato dalla Giunta precedente.
Ribadiamo al contempo di essere al fianco dell’Amministrazione se questa dimostrerà attenzione al lavoro che abbiamo prodotto in questi 12 anni di vita come Comitato, e siamo disposti a fornire tutto l’appoggio necessario a un’iniziativa che finalmente definisca il destino di un’area così preziosa e sulla quale la proprietà non può dimenticare la sentenza del Consiglio di Stato che la identifica come area agricola, e la definizione della stessa, nel PTCP della Provincia di Treviso (approvato nel 2012) che la indica come destinata alla creazione di un Parco Urbano Rurale avente le caratteristiche di quello dello Storga sorto in comune di Treviso.
Evitiamo, al momento, di entrare nel merito del rapporto tra la proprietà e il M5S, Movimento che da sempre sembra attento alle tematiche ambientali.
Mogliano Veneto 29-11-2016